Taccozzeri!




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Sbuffosi affamati!
Ritorno con ormai poca credibilità su queste pagine, dal momento che il blog è praticamente abbandonato a se stesso. Si lo so, uffa!
Tipico mio, ma ormai il gran Nessuno che legge queste pagine, è consapevole della mia poca affidabilità e della pigrizia che mina un po' tutti i miei progetti.

Insomma, ci è abituato.

In questi giorni si parla ovunque di coronavirus, ma a quanto pare nemmeno questo riesce a farmi passare la voglia di magnare e magnare ancora, nonostante gli scaffali dei supermercati siano praticamente vuoti causa psicosi di massa (uffa).

Me lo magno 'sto coronavirus!

Così in questi giorni mi arrangio con quello che mi è rimasto in dispensa (uffa).

Sempre il signor Nessuno, sa quanto io sia ossessionata dai pizzoccheri, per tal motivo mando a quel paese la varietà e ripropongo la ricetta in una veste come dire... messicana?
Dovete sapere che la mia famiglia ha avuto modo di abbracciare questa cultura già da qualche anno, o quantomeno avvicinarcisi grazie a mio cognato, che è originario dello Yucatan. Il suo non è un paese ricco, e come tutti i paesi poveri la cucina è fatta principalmente di materie prime coltivate nel proprio orto. Insomma, farina di mais e tortillas a volontà!
Se siete già informati lo sapete sicuramente che, le tortillas che vengono commercializzate qui in Italia, non sono come quelle originali messicane, che prevedono appunto l'uso della farina di mais (e non è come la nostra farina per la polenta). Soprattutto, sono morbide come delle piadine, rispetto alle tipiche "tortillas" croccanti che conosciamo noi.
Per esempio, i tacos: sono in tanti a credere che i tacos siano necessariamente croccanti. Sbagliato!
Quella variante dovrebbe chiamarsi tostada.

Or dunque non starò qui a fare una lezione sulla cucina messicana, anche perchè dovrei passare la parola a mio cognato o rischierei di scrivere a mia volta castronerie. Tagliandola corta, sono stata in un ristorante messicano di recente, ho ordinato un piatto di tacos con pollo e verdura e ho amato la possibilità di assemblarli comodamente a mio piacimento, soprattutto per la maggiore "portabilità" rispetto alle nostre piadozze. Così ecco balenarmi l'idea:


I TACCOZZERI!




Perché non fare delle tortillas di grano saraceno farcite con i classici ingredienti dei pizzoccheri??
Abbiamo così una fusione italomessicana che trasforma il classico e mattonico piatto valtellinese in una versione street food decisamente più "friendly", che può prestarsi come idea per un party ad esempio, senza rinunciare alla tradizione.

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Dunque per fare le tortillas,
 io ho usato 300 gr di farina di grano saraceno mista a farina di farro, perchè purtroppo solo quella di saraceno, uffa, non l'ho trovata (o l'avrei mischiata con della semplice farina integrale, oppure sarebbe carino testare la combinazione con la farina di mais bianca).
Oh, c'erano farine di tutti i tipi: di zucca, di piselli, integrali, di riso, di ceci, di ossa (scherzo), di insetti (scherzo?), ma di grano saraceno, NO. Uffa.
E purtroppo non è nemmeno così semplice trovare la farina di mais bianca.
Tornando alla ricetta, in seguito ho aggiunto un po' di sale, due cucchiai di olio evo e acqua quanto basta.
Tuttavia, siccome sono andata a occhio, meglio se cercate una ricetta con le dosi ufficiali, ma sicuramente voi, o almeno, tu signor Nessuno, sei più in gamba di me!
Iniziamo:
impastate e ammassate tutti gli ingredienti per un paio di minuti, e una volta ottenuto il classico e intramontabile impasto elastico e omogeneo, lasciatelo riposare coperto da un panno umido mentre vi occupate di preparare il ripieno.


Per il ripieno:

3/4 patate grandi pasta gialla
Mezza verza
Formaggio casera q.b. (ma se avete già letto i miei post, sapete che io in genere preferisco la fontina)
un pezzo di burro
2 spicchi di aglio
qualche foglia di salvia fresca (o salvia essiccata da sbriciolare senza dover togliere poi le foglie)
Parmigiano q.b.

Il procedimento non è nulla di diverso dalla ricetta classica, se non per un passaggio.

Prima fate bollire in acqua salata le patate e le verza, finchè non si ammorbidiscono (non trasformatele in purè o in poltiglia, quindi stateci dietro).
Una volta scolate, sminuzzate le verza e tagliate le patate a dadini molto piccoli.
In una padella anti aderente, fate sciogliere il burro e fate soffriggere l'aglio e la salvia. Unite le patate e le verza, facendo saltare gli ingredienti per qualche minuto, in modo da insaporire. Se le patate dovessero risultare poco cotte, aggiungete un pochino di acqua e lasciate cuocere fino all'evaporazione. Una volta cotto, togliete l'aglio e tenete le verza e le patate da parte, ci ritorneremo all'assemblaggio.

Torniamo alle tortillas!

Dividete l'impasto in una decina di palline.
Se non avete la piastra apposita per appiattire le tortillas, infarinate il tavolo, infarinate un piccolo mattarello, infarinatevi l'infarinabile e iniziate ad appiattire le palline e dare forma con le mani. Stendete le tortillas molto sottili, aiutandovi con il mattarellino.
Per farle rotonde usate un piatto piccolo, o qualsiasi cosa possa aiutarvi a tracciare un cerchio regolare, tenendo presente che le tortillas non sono grandi come le nostre piadine, bensì dovranno avere un diametro di circa 10-15 centimetri.
Gli eventuali scarti della pasta, riutilizzateli!

Quando avete finito di stenderle, impilatele una sopra l'altra in modo da non farle seccare, se serve copritele con un panno umido.
Scaldate una padella senza aggiungere grassi, e fate arrostire le tortillas un paio di minuti per lato.
Dovrebbero rimanere piuttosto flessibili se le avete stese sottili, in caso contrario -se seccano troppo- provate con una scaldata veloce al microonde (non vi assicuro niente!).



E' il momento dell'assemblaggio!

Mettete al centro di ogni tortillas un po' di composto di verza e patate.

Tagliate il formaggio casera a striscioline o cubetti molto piccoli, e aggiungetelo al composto, cercando di amalgamarlo insieme. Spolverate con il parmigiano e un poco di pepe (sale solo se necessario).
Chiudete la tortillas come se fosse una piadina, premendo in modo da espandere il ripieno e riempire al meglio la "tasca".
Bè, il tacos.
A questo punto, io ho ripassato in microonde per far fondere il formaggio, voi se volete potete usate il forno.
Il mio passatempo culinario preferito:
osservare al microonde il formaggio che si scioglie.

Eccoli pronti, belli e golosi!

Se volete potete creare una versione con della carne in aggiunta, o un pizzico di peperoncino, o ancora usare i fagioli al posto delle patate o inventarvi una salsa.
Per esempio, anzichè far saltare in padella le patate e la verza con il burro, l'aglio e la salvia, si potrebbe creare una salsa con questi elementi principali con cui irrorare direttamente il tacos, più o meno come se fosse una guacamole (bè, insomma...).


Prima di passarli al microonde, io ho optato per il formaggio a cubetti.


Una passata al microonde e il formaggio s'è squagliato diventando filantoso <3



Che dirvi?
Ce li siamo sbafati in un lampo e ci hanno rimpinzato alla grande!
Chissà, forse un giorno mi toglierò i pizzoccheri dalla testa...




Al prossimo sbuffo!





ps - vi lascio qui le istruzioni indicate sulla farina di mais bianca precotta marca Pan, che è le farina che usa mio cognato qui in Italia:

2 tazze di farina di mais bianca
2 tazze e mezzo di acqua
1 cucchino di sale






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